«Ma come la natura certuni fa proclivi all'ira, così molte cause capitano che hanno la stessa facoltà della natura: alcuni la malattia o l'ingiuria fatta ai loro corpi li ha portati a ciò, altri la fatica e la continua veglia e le notti affannose e i rimpianti e gli amori; tutto quanto d'altro ha nuociuto al corpo o all'animo dispone la malata volontà alle lamentele» (De ira, 2, 20, 1)
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