Dopo gli interventi urgenti anti crisi da 80 miliardi del mese di dicembre il governo italiano ha approvato le seguenti altre iniziative. Auto, veicoli commerciali leggeri, motocicli, arredamento ed elettrodomestici: il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legge con gli incentivi per riavviare i consumi, con misure per circa 2 miliardi di euro. Ci sono anche contributi per impianti a Gpl o metano, per acquistare auto ecologiche, per installare dispositivi antiparticolato sui mezzi pubblici. Per il credito al consumo per l'acquisto dei beni agevolati dai bonus sarà un decreto Economia, già previsto dal decreto anti-crisi (Dl 185/2008, convertito dalla legge 2/2009), a fissare le modalità per favorire l'intervento di Sace spa nella prestazione di garanzie per agevolare la concessione di finanziamenti. Ecco, nel dettaglio, le misure adottate
Parco auto, moto camion. Si prevede un bonus di 1.500 euro, ma non è prevista alcuna esenzione dal pagamento del bollo a chi rottama auto Euro 0, Euro 1 o Euro 2 immatricolate fino al 31 dicembre 1999 e acquista una vettura Euro 4 o Euro 5 (con emissioni massime 140 grammi CO2/Km per i veicoli benzina e massimo 130 grammi CO2/Km per i diesel). Incentivi, senza rottamazione, per l'acquisto di auto ecologiche di 1.500 euro per auto a metano, elettriche e a idrogeno con emissioni non superiori a 120 g/km di Co2. Questi incentivi sono cumulabili a quello per la rottamazione. Contributo statale di 500 euro per il Gpl e di 650 euro per il metano per chi vuole trasformare la propria auto da motori a benzine verso alimentazioni a basso impatto ambientale. Bonus è di 2.500 euro per l'acquisto di veicoli nuovi in seguito alla rottamazione di veicoli euro 0, 1 e 2 immatricolati entro il 31 dicembre 1999. Gli incentivi salgono a 4.000 euro per l'acquisto, senza rottamazione, di veicoli nuovi innovativi a metano, Gpl o idrogeno. L'incentivo è cumulabile a quello per la rottamazione. Per autoveicoli per trasporto promiscuo, autocarri leggeri entro le 3,5 tonnellate, autoveicoli per trasporti specifici, autoveicoli per uso speciale e autocaravan contributo di 2.500 euro per l'acquisto di veicoli nuovi Euro 4 ed Euro 5 a fronte della contestuale rottamazione di veicoli Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 immatricolati prima del 31 dicembre 1999. Per l'installazione di dispositivi antiparticolato (contro i gas di scarico) sui mezzi del trasporto pubblico (categoria N3 e M3 di classe Euro 0, Euro 1 o Euro 2 di aziende che svolgono servizi di pubblica utilità) è previsto un finanziamento straordinario di 11 milioni di euro, ai quali, ha spiegato il ministero per lo Sviluppo economico, se ne aggiungeranno 44 recuperati dal maggior gettito Iva. Spetta il 25% delle spese sostenute per l'acquisto e, comunque, in misura non superiore a mille euro a dispositivo. I contributi non sono cumulabili con altri di natura nazionale, regionale o locale. Incentivo di 500 euro per la rottamazione di motocicli o ciclomotori Euro 0 o Euro 1 per acquistarne un motociclo nuovo Euro 3, fino a 400 di cilindrata.
Detrazioni fiscali per mobili ed elettrodomestici. L'incentivo alle ristrutturazioni si estende anche all'acquisto di mobili ed elettrodomestici (frigoriferi, lavatrici, cucine, lavastoviglie, tv e così via) ad alta efficienza energetica, ma con un paletto. Se ne ha diritto solo se l'acquisto è legato a interventi di recupero del patrimonio edilizio. Prevista la detrazione Irpef del 20% da ripartire in 10 anni, calcolata su un importo massimo complessivo di 10mila euro per acquisti da sostenere entro il 31 dicembre 2009.
Credito al consumo. Affidate al Dm Economia previsto dal decreto anti-crisi (Dl 185/2008, convertito dalla legge 2/2009) le modalità per favorire l'intervento di Sace spa nella prestazione di garanzie per agevolare la concessione di finanziamenti per l'acquisto di autoveicoli, motoveicoli e veicoli commerciali agevolati dai bonus del decreto per rimettere in moto i consumi.
Distretti industriali. Nei distretti industriali viene introdotta la fiscalità di distretto che consentirà alle imprese di optare per la tassazione di distretto ai fini dell'Ires. Il carico tributario, spiega il ministero per lo sviluppo economico, sarà determinato dal distretto in base a criteri di trasparenza. Parità di trattamento delle imprese sulla base di principi di mutualità.
Rivalutazione degli immobili. Riduzione della misura dell'imposta sostitutiva prevista per ottenere il riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscritti in bilancio sugli immobili (riduzione dal 7 al 3% per gli immobili ammortizzabili e dal 4 all'1,5% per gli immobili non ammortizzabili).
24 miliardi in più per le famiglie. Nel 2009 le famiglie italiane avranno a disposizione 24 miliardi di euro in più grazie al calo delle rate dei mutui e dei costi dell'energia, ma questo potrebbe non significare una conseguente ripresa dei consumi: i consumatori sembrano infatti ancora incerti su come orientare questa maggior disponibilità di denaro. Lo evidenzia il Censis nel rapporto "Diario dell'inverno di crisi": «Stime affidabili ci dicono che nel 2009 le famiglie italiane risparmieranno 24,1 miliardi di euro grazie all'abbassamento dei mutui e dei costi dell'energia, ma è come se il consumatore stia ancora cercando di capire come orientare in consumi questa implicita maggiore disponibilità», osserva il Censis, sottolineando che l'aspetto dei consumi è quello di più difficile lettura: se da una parte sale l'ottimismo (l'indice di fiducia dei consumatori Isae sale da 99,6 a 102,6), al tempo stesso «predominano comportamenti prudenti negli acquisti». «Lo stile di consumo è ormai profondamente cambiato», rileva ancora il Censis, aggiungendo che «vincerà chi riuscirà ad intercettare meglio tali mutamenti» e quando i consumi ripartiranno «saranno quelli di un consumatore più attento, alla ricerca di buoni prezzi o di alta qualità».
Sotto il peso della crisi, le banche stringono i cordoni della borsa e il livello dei prestiti frena drasticamente. A farne le spese sono soprattutto piccole imprese e famiglie, e in particolare per queste ultime, l'asticella si è praticamente fermata: e nel complesso la crescita dei prestiti erogati risulta più che dimezzata. A eccezione dei prestiti alla pubblica amministrazione, infatti, tutti gli altri soggetti creditori hanno visto a fine 2008 rallentare il tasso di crescita dei prestiti a breve termine rispetto al 2007. Per lo scorso anno il Censis ha preso in considerazione l'ultimo dato disponibile, quello di novembre, e lo ha confrontato con quello relativo al dicembre 2007. In particolare per quanto riguarda le imprese con meno di 20 addetti, che rappresentano l'ossatura del sistema produttivo italiano, i prestiti a breve erogati dalle banche sono cresciuti solo del 2,5% su base annua, mentre a dicembre 2007 l'aumento era stato del 7,2%. Se si considerano le altre imprese, la crescita si è dimezzata. Pagano pegno anche le famiglie consumatrici: che se a fine 2007 avevano visto aumentare dell'8,7% su base annua il monte prestiti concessi, a fine 2008 vedono la situazione praticamente ferma: l'aumento si è arrestato allo 0,3%.
09/02/2009
Per un approfondimento su come l'Italia sia arrivata al limite del baratro si rimanda a
E. Caruso, L'estinzione dei dinosauri di stato.