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Scenario delle Energie Rinnovabili in Europa fino al 2008

I barometri EurObserv’ER riportano lo stato di sviluppo delle fonti rinnovabili nei Paesi Membri dell’Unione Europea in termini di potenza installata ed energia prodotta da ciascuna tecnologia nonché della consistenza della produzione industriale dei relativi sistemi e componenti. Sono realizzati dal consorzio Observ’ER, Observatoire des énergies renouvelables, nell’ambito del programma «Energia intelligente – Europa»,  cofinanziato da Ademe e dalla DG TREN.Sono riportati gli scenari europei per ben sei fonti di energie rinnovabili; riteniamo che questi dati possano essere di grande interesse, sia per le imprese che operano nel settore energetico, sia per le imprese che vogliano adottare processi ecosostenibil dal punto di vista energetico.

SOLARE TERMICO
Il mercato europeo del solare termico è cresciuto in maniera spettacolare nel 2008 con oltre 4,6 milioni di m2 installati rispetto ai 3,1 milioni di m2 nel 2007. Ciò è dovuto principalmente al raddoppio del mercato tedesco, ma anche la forte crescita nei Paesi del sud Europa ha giocato un ruolo chiave. Mentre il 2009 appare incerto, le prospettive di crescita a medio e lungo termine sono ancora entusiasmanti.

FOTOVOLTAICO
Spagna e Germania hanno dominato il mercato mondiale del fotovoltaico nel 2008, più che raddoppiato rispetto al 2007. L’Unione Europea ha continuato a guidare l’installazione di celle fotovoltaiche con ulteriori 4.592,3 MWp nel 2008, ossia una crescita del 151,6% rispetto al 2007. Tuttavia, la crisi finanziaria globale e il previsto rallentamento del mercato spagnolo rendono per il 2009 più incerte le prospettive di crescita del mercato fotovoltaico europeo.

EOLICO
Continua a livello mondiale lo sviluppo dell’energia eolica. Nel corso del 2008 è stata superata la soglia simbolica dei 100.000 MW eolici, con una potenza installata stimata di 120.823,5 MW. Mai prima d’ora un settore energetico aveva registrato uno sviluppo così rapido. Nel 2008, nonostante una leggera flessione del mercato europeo (-1,8% pari a 8.447,1 MW), si è avuta una crescita spettacolare negli Stati Uniti (+59,4% pari a 8.358 MW) e in Cina (+90,7% pari a 6.300 MW).

BIOCARBURANTI
Con quasi 10 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), il consumo di biocarburanti nel 2008 ha rappresentato una quota del 3,3% dei consumi totali di carburanti per il trasporto nell’Unione Europea. Il tasso di crescita del settore ha tuttavia segnato il passo con un aumento del 28,5% tra il 2007 e il 2008 rispetto al 45,7% tra il 2006 ed il 2007. Alcuni paesi UE dovranno raddoppiare i propri sforzi nei prossimi due anni per allinearsi alla direttiva europea sui biocarburanti che punta a un tasso di incorporazione del 5,75% entro il 2010.

POMPE DI CALORE
Le pompe di calore si sono gradualmente consolidate come una modalità di riscaldamento confortevole, economica ed eco-compatibile, con oltre 100.000 unità installate all’anno negli ultimi tre anni nei Paesi dell’Unione Europea. EurObserv’ER ha fatto il punto della situazione per questa tecnologia, e inoltre per la prima volta ha incluso le pompe di calore ad aria, secondo la direttiva europea che le ha reintrodotte tra le fonti rinnovabili di energia

BIOMASSE SOLIDE
La crisi economica e finanziaria non ha arrestato la crescita della produzione di energia da biomassa solida. La produzione di energia primaria negli Stati membri dell’Unione Europea è cresciuta infatti nel 2008 del 2,3%, con un aumento di 1,5 milioni di tep rispetto al 2007. Particolarmente evidente l’aumento nella produzione elettrica - 5,6 TWh - pari al 10,8% rispetto al 2007.

Cliccando sui singoli capitoli si rimanda alla traduzione italiana dei singoli barometri, curata dall’Enea.

IMPRESA OGGI


Le novità

Fotovoltaico: nuove tecnologie
Grandi pannelli fotovoltaici che concentrano la luce solare anche centinaia di volte e li inviano su celle ad alta efficienza. Raffreddate magari da circuiti ad acqua che poi viene utilizzata, quasi bollente, in casa o nell'azienda. Oppure tetti rifatti ex-novo ma riprogettati a misura di tegole solari o pannelli fotovoltaici in film sottile di efficienza quasi doppia rispetto agli attuali (il 15% contro il 7-8% di oggi).
La fase  due del fotovoltaico, in Italia e nel mondo, comincerà di fatto la sua corsa al più tra tre mesi, con l'entrata in vigore dal 2011 del nuovo conto energia. E si preannuncia ancora più innovativa del boom solare degli scorsi tre anni. Con nuove opportunità anche per l'industria italiana.
La fase uno è comunque ancora in piena crescita. «Quest'anno siamo al raddoppio, per il fotovoltaico, un po' ovunque – spiega Gianni Silvestrini, presidente di Exalto ed esperto di solare – a livello mondiale si stanno installando circa 15 gigawatt di picco, di cui solo in Germania da sei a otto. E in Italia verso 1,5 gigawatt, il doppio esatto del 2009».
Eppure l'autentico boom fotovoltaico tedesco sta avvenendo in un paese che, lungo il 2010, sta tagliando di un terzo i suoi incentivi. Nonostante questo le installazioni solari hanno subito una crescita spettacolare. Segno che i costi del fotovoltaico, in veloce riduzione, continuano a mantenere redditizi gli investimenti. E le banche aumentano i finanziamenti, nonostante i tagli tariffari.
Dove sta andando il fotovoltaico dei prossimi anni?  Accanto ai pannelli tradizionali in silicio (circa il 15% di efficienza) e a film sottile (in prevalenza in silicio amorfo, al 7-8%) il 2011 vedrà l'ingresso sulla scena di due nuove tecnologie: il fotovoltaico a concentrazione e il film sottile di seconda generazione.
Il primo si basa su pannelli perfettamente allineati sulla luce solare (a inseguimento) che, tramite lenti di Fresnel o specchi, riescono a concentrarla anche oltre 200 volte per inviarla su celle fotovoltaiche sia tradizionali che ad alta efficienza, come le multigiunzione (finora usate nei sistemi spaziali) capaci di trasformare in elettricità le tre frequenze solari (rosso, verde e blu) contro il solo rosso delle celle in silicio.
«Dall'anno prossimo anche il fotovoltaico a concentrazione verrà incentivato dal conto energia – spiega Donato Vincenzi, fisico e ricercatore su questa frontiera al l'Università di Ferrara – e vedremo l'avvio dei primi impianti pilota. In una prima fase a prevalente scopo dimostrativo».
 I pannelli a concentrazione sono, infatti, una tecnologia ritenuta ancora "acerba", soprattutto dalle banche per l'erogazione dei finanziamenti. Sulla carta promettono drastici aumenti di produttività energetica (a parità di spazio occupato) e minori costi del chilowattora. «In pratica la loro meccanica di inseguimento solare deve essere perfetta e deve durare vent'anni – spiega Silvestrini – ed è per questo che i tedeschi della Concentrix (finora la startup di punta europea nel settore) hanno un'ossessione maniacale per la meccanica di inseguimento. E noi stiamo collaborando con loro per l'avvio, l'anno prossimo, dei primi campi dimostrativi in Puglia, e poi forse in Sicilia. Dovranno dimostrare che, laddove vi è forte insolazione, la concentrazione mantiene le promesse».
Anche l'industria italiana sarà della partita, con l'Angelantoni di Perugia che sta sviluppando il suo sistema a "faretti" prima basato su celle multigiunzione prodotte dal Cesi di Milano, e poi forse sull'innovativo sistema tricroico (che spacca prismaticamente la luce nei tre colori e li invia a tre chip "specializzati") in fase di sviluppo all'Università di Ferrara. E poi la C-Power (anche lei nata dal laboratorio estense creato dal compianto Giuliano Martinelli) con il suo sistema Rondine, a chip in silicio (a basso costo) e concentrazione a 32 soli.
Ma anche l'altra frontiera è in movimento. A fine 2011 dovrebbe entrare in funzione a Catania l'impianto Enel-Sharp-St Microelctronics per la produzione di pannelli in vetro e film sottile di nuova generazione. Si baseranno su una tecnologia tutta in silicio ma basata su differenti strati (silicio amorfo più due microcristallini a diversa geometria) capaci di catturare energia dai tre colori della luce solare. Obiettivo il 15% di efficienza (lo stesso dei pannelli in silicio di oggi) ma costi di produzione, a regime, di meno della metà.

 

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Tratto da Observ'ER

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www.impresaoggi.com