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Accorgimenti per ridurre la bolletta energetica


... "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser senza 'infamia e senza lodo" .

Dante


La valutazione delle opportunità di risparmio energetico scaturisce solitamente da una diagnosi energetica che evidenzia i consumi del "soggetto" e individua le più rilevanti possibilità di conseguire interventi di aumento dell'efficienza energetica. Le diagnosi dovrebbero per quanto possibile essere eseguite secondo le indicazioni della norma UNI CEI/TR 11428:2011. Uno degli esempi più comuni è dato dalla sostituzione delle lampadine ad incandescenza (comunque non più in commercio da un anno) con quelle fluorescenti, che emettono una quantità di energia radiante superiore alle prime a parità di energia consumata, oppure con lampade a LED, che consumano circa il 20% meno delle lampade ad incandescenza emettendo circa 10 volte la loro energia radiante. Anche nel riscaldamento degli edifici ci sono accorgimenti per risparmiare energia, come l'uso delle valvole termostatiche, l'uso di cronotermostati, la sostituzione degli infissi obsoleti e delle caldaie vecchie con caldaie a condensazione, l'isolamento termico delle pareti. Un risparmio energetico si può avere anche nella produzione di energia elettrica utilizzando sistemi di cogenerazione atti ad aumentare i rendimenti dei vari processi, che consistono in tecnologie atte ad ottenere energia elettrica e calore; oppure si utilizzano in "cascata" gli stessi flussi energetici a crescenti entropie per utenze differenziate o, infine, si effettuano forme di recupero energetico a circuito chiuso. Oppure si sfrutta l'energia dissipata nel moto degli esseri umani o delle automobili, come è già stato fatto in Olanda, ad esempio con pavimenti sensibili alla pressione e che producono energia elettrica. Gli effetti di queste politiche devono essere sempre considerati in rapporto al Paradosso di Jevons. Utilizzare energia elettrica per produrre calore rappresenta uno spreco, perché si trasforma energia di prima specie in calore, che è energia di seconda specie. In base ai primi due principi della termodinamica, mentre l'energia meccanica-elettrica può interamente essere convertita in calore, il calore può essere convertito in energia di prima specie solo in parte. Lo spreco deriva dal fatto che molte forme di energia (termoelettrica e geotermoelettrica, nucleare, solare) sono trasformate in calore usato per produrre energia elettrica che viene utilizzata per il riscaldamento: ad ogni passaggio c'è aumento di entropia e perdita di rendimento termodinamico. Talora il riscaldamento elettrico conviene dal punto di vista dell'economia individuale. In Francia, ad esempio, è diffuso perché l'energia elettrica prodotta col nucleare costa meno del riscaldamento col metano. Giova ricordare che esistono incentivi a favore delle iniziative volte al risparmio energetica.
Vediamo ora quali comportamenti può attivare una famiglia media che voglia risparmiare sulla bolletta energetica.
Si può iniziare con alcuni piccoli gesti a costo zero fino ad arrivare, facendo degli investimenti, alla completa autonomia energetica. La prima buona regola, la più banale ma in realtà non così ovvia, è quella di spegnere sempre quello che non si sta usando, come le luci e i led di tv, pc, stereo, stampanti, microonde e di staccare tutti gli alimentatori, ad esempio del carica cellulare, dalle prese di corrente una volta che hanno completato la loro funzione. La seconda alternativa, sempre in tema di elettricità, è l’utilizzo in modo efficiente di apparecchi ed elettrodomestici. Ad esempio, lavastoviglie e lavatrice, usate solo a pieno carico, a basse temperature e dopo le 19 o nei giorni festivi, frigorifero sbrinato frequentemente e tenuto discosto dal muro e da possibili fonti di calore. Uso di led e lampadine a risparmio energetico e impiego di quelle solari con sensore di presenza che si attiva solo al passaggio, negli ambienti esterni. Margini di miglioramento si possono avere anche per il riscaldamento. Oltre a cercare ovviamente di ridurre il più possibile i consumi, usando come incentivo il fatto che mettersi un maglione in più e abbassare il termostato può portare ad un risparmio del 6% per ogni grado, una prima opzione è quella di monitorare internamente il livello della temperatura. Può essere una soluzione molto conveniente diversificare il calore nelle singole stanze, in base all’uso e all’esposizione, applicando valvole termostatiche ai termosifoni, così come contrastare le principali dispersioni ad esempio con guarnizioni agli infissi, alle porte che danno sull’esterno e ai cassonetti delle tapparelle. Se si vive in condominio poi, rendere autonomo almeno in parte l’impianto centralizzato, installando dispositivi di contabilizzazione che permettono di ripartire i costi. Buona norma inoltre, non solo da un punto di vista giuridico, è mantenere efficiente la caldaia effettuando la pulizia di rito, la regolazione della combustione del bruciatore e controllando ciclicamente che la pressione dell’acqua sia giusta rispetto a quella indicata dal tecnico o nel manuale di istruzioni. In estate oltre a contenere l’utilizzo del condizionatore a temperature ragionevoli rispetto a quella esterna e alternarne l’impiego con ventilatori, che sono decisamente poco energivori, è possibile schermare le finestre con pellicole riflettenti. Di grande utilità possono essere le ombreggiature ottenute con alberi a foglia cedua. Se si è in grado poi di fare investimenti dal punto di vista economico, un’ampia serie di interventi, che richiedono il supporto di tecnici specializzati, permettono di migliorare notevolmente l’efficienza energetica della struttura della propria casa: riducendo le dispersioni legate ai ponti termici, isolando il tetto e le pareti, montando i doppi vetri alla finestre, fino ad arrivare alla perfetta tenuta d’aria che, attraverso un test di tecnologia avanzata, elimina quasi completamente le infiltrazioni. Queste ultime soluzioni in particolare possono rappresentare il primo passo per avviarsi progressivamente verso l’autonomia dal punto di vista energetico. Il numero di casi in Italia è in netta crescita, tra questi ad esempio quello di Luca Mercalli che nel 2004 ha incominciato la sua personale rivoluzione convertendosi alle rinnovabili prima con il solare termico, poi con il fotovoltaico, fino ad arrivare recentemente all’acquisto dell’auto elettrica. «È un percorso alla portata di tutti - sostiene - perché il ritorno degli investimenti è totale. Salvo giornate eccezionali di pioggia infatti normalmente non solo si riesce ad accumulare l’energia necessaria ma anche a rivendere quella superflua». Niente impiego di risorse quindi, solo un uso sostenibile del sole e delle sue potenzialità. Proprio per questo l’Unione europea organizza i Solar days, un’iniziativa per promuovere le energie rinnovabili. Un ultimo suggerimento per ridurre la bolletta energetica è risparmiare sui carburanti della propria automobile; la potenza (oltre i 30km/h) è proporzionale al quadrato della velocità per cui passando da 140 km/h a 120 km/h si risparmia il 25% di carburante.

Impresa Oggi
8 maggio 2013


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Tratto da

1

www.impresaoggi.com