Platone afferma non esserci alcun re che non sia discendente da schiavi e nessuno schiavo che non sia discendente da re.
Seneca Lettere morali a Lucilio
Con l'uscita di scena di Steve Ballmer è un po' come se sparisse la vecchia Microsoft, quella degli albori di Basic e MS-DOS: Ballmer ha annunciato oggi, a Borsa ancora chiusa, che lascerà la carica di CEO entro 12 mesi, non appena un'apposita commissione appena istituita individuerà il suo successore. "Non è il mai il momento giusto per questo tipo di transizioni, ma ora è il momento giusto" ha dichiarato lo stesso Ballmer nella nota ufficiale con cui Redmond ha comunicato la sua partenza.
Abbiamo avviato una nuova strategia con una nuova organizzazione e abbiamo un incredibile team di manager. La mia ipotesi iniziale sulle tempistiche del mio ritiro avrebbero voluto che avvenisse nel mezzo della trasformazione della nostra azienda in un'azienda di device e servizi. Abbiamo bisogno di un CEO che stia qui su basi più durature per questo nuovo obiettivo": la dichiarazione di Ballmer, nella nota ufficiale e nella lettera spedita ai dipendenti, lascia trasparire che la decisione di annunciare il suo pensionamento non sia stata del tutto pianificata, che potrebbe essere quindi il risultato di una evoluzione inaspettata degli eventi. In passato Ballmer aveva parlato dell'arrivo al college del suo ultimo figlio come data utile per il suo pensionamento, ovvero una data che si aggirava attorno al 2018.
La già citata commissione istituita per designare il nuovo CEO, composta da Bill Gates, Chuck Noski, Steve Luczo e presieduta da John Thompson, valuterà ora i potenziali candidati interni all'azienda, e altre figure non ancora inserite nell'organigramma di Redmond, per raccogliere le redini: fino ad allora Ballmer resterà al suo posto, con la benedizione di Gates stesso che afferma che l'intera Microsoft è "fortunata ad avere Steve nel suo ruolo fino a quando il nuovo CEO assumerà le sue mansioni".
Tra i candidati interni più accreditati figurano senz'altro i nomi di Julie Larson-Green (che ha guidato la divisione Windows dopo l'abbandono di Sinofsky, un nome che spesso era stato accostato al titolo di CEO di Microsoft nel passato, e ora gestisce lo sviluppo dei device funzionali al rilancio promosso da Ballmer stesso), quello di Satya Nadella che è a capo degli sforzi cloud di Redmond, ma anche l'ascesa di Terry Myerson che ora guida il centralissimo gruppo "Operatin System Engineering" potrebbe non arrestarsi se la commissione dovesse optare per una guida più tecnica e meno economica per l'impresa. Tentare di indovinare il nome giusto, tuttavia, è un'impresa improba: Microsoft è una delle più grandi aziende del mondo, e occorrerà un autentico fuoriclasse per garantire un futuro solido e il successo del cambiamento avviato da Ballmer nel medio-lungo termine. I nomi con queste caratteristiche si contano sulle dita di una mano, ma è troppo presto per formulare ipotesi sensate: persino un ritorno di Stephen Elop da Nokia o di quello che sarebbe il figliol prodigo Steven Sinofsky sarebbe possibile.
Steve Anthony Ballmer è stato l'erede designato del fondatore Bill Gates per molti anni, fino a quando non gli è succeduto alla guida di Microsoft nel 2000. È un figlio di Detroit, suo padre è stato un dirigente della Ford, e ha contribuito alla crescita e al successo di Microsoft con le sue competenze in fatto di economia e management. È stato il primo business manager di Microsoft (30simo assunto), e la sua ascesa al seggio di amministratore delegato è coincisa con la fase di piena maturità e successo per l'impresa: ha sempre delegato ad altri la "visione tecnologica", restando un CEO dedito ai numeri e alla gestione economica, noto al grande pubblico soprattutto per la sua capacità esplosiva di intrattenimento e motivazione sui palchi delle mega-conferenze che Microsoft organizza in giro per il mondo. Sotto la sua guida, Redmond ha dato prova di una crescita notevole sotto il profilo economico e dell'offerta, con i numeri che collocano Ballmer tra i CEO più efficienti della storia.
Alla gestione di Ballmer corrispondono alcuni dei più grandi successi di Microsoft: Windows XP, Xbox, l'acquisizione e il rilancio del CRM Microsoft Dynamics, l'esplosione di Office, la chiusura dei procedimenti antitrust su entrambe le sponde dell'Atlantico. Dello stesso spessore altre esperienze non proprio fortunatissime come Windows Vista, Zune, Bing e Surface: in ogni caso, il fatturato sotto la sua gestione è cresciuto enormemente arrivando a oltre 70 miliardi di dollari in un anno. Oggi Ballmer lascia una Microsoft più grande di quando aveva cominciato, con interessi in più settori e con prospettive molto diverse: il pacchetto Office 365 segna il passaggio verso la fornitura di servizi via cloud computing anche per i consumatori finali, ed è in quella direzione che poche settimane fa lo stesso Ballmer ha messo in rotta la nave, puntando sulla capacità pressoché unica al momento di BigM di realizzare un'esperienza utente unica in un ecosistema completo fatto di device e software progettati dagli stessi uomini della stessa azienda.
Il successore alla poltrona di Steve Ballmer alla gestione di Microsoft non avrà vita facile. Il mercato si attende che il nuovo manager riporti il colosso di Redmon all’era del suo fondatore Bill Gates, come tasso di crescita e valore percepito dal mercato. Ma lo scenario, dalle dimissioni di Bill Gates dalla presidenza del gruppo, è decisamente cambiato. Internet e la connessione in mobilità hanno letteralmente mutato i confini entro cui fino ad allora si erano mosse le società hi tech. La concorrenza sempre più accesa da parte delle società di servizio (da Google ad Amazon) e puramente tecnologiche (Apple) ha fatto il resto. E Microsoft si è trovata ad essere una società come tante altre e non più la monopolista.
La società di Redmon rimane ovviamente un colosso. Ma il suo valore in Borsa (che è quello che interessa agli azionisti) è crollato. "Microsoft, all’inizio del 2000 prima che Ballmer assumesse la carica di a.d. capitalizzava 600 miliardi, all’annuncio delle dimissioni ne valeva 270” nota in merito John Packowsi, analista di AllThingsD. Il giro d'affari è rimasto più o meno stabile: il 2008, l’ultimo esercizio firmato da Gates, si è chiuso con un fatturato di 60,4 miliardi di dollari e un utile operativo di 22,5 miliardi. Nell’ultimo esercizio (chiuso a giugno) il fatturato è stato di 77,8 miliardi (+6%) e l'utile di 26,8 (dai 27,1 miliardi dell’anno prima). La classifica di Brandz Top 100 Most Valuable Global Brand 2013 posiziona il brand Microsoft al 7° posto dal 5° di due anni fa e lo valuta 69,8 miliardi, in calo del 9% rispetto al valore attribuito nel 2012. Nel 2008 Microsoft si era posizionata al 3° posto con un valore del brand pari a 70,8 miliardi di dollari.
Riportare l'azienda agli antichi onori non sarà certo un compito facile. Il nuovo a.d., chiunque sarà, si troverà a dover affrontare un percorso pieno di ostacoli. Ecco le prime cinque sfide:
- La strategia. Microsoft deve decidere che strada prendere: azienda di servizi per i diversi devices o società focalizzata nel software, seguire l’esempio di Apple (come appariva dall’ultima riorganizzazione) o piuttosto quello di Google. L’essenziale, comunque sia, è decidere. L’incertezza dell’ultimo periodo e infatti costata cara a Microsoft. Negli ultimi due anni Microsoft ha perso 3 miliardi di euro nei siti Internet in particolare sul motore di ricerca Bing, senza considerare i 6 miliardi di svalutazioni che ha dovuto effettuare sulla agenzia di pubblicità online eQuantitave o i 900 milioni di svalutazioni relative allo stock di tablet Surface invenduti.
- I prodotti. Microsoft è diventato il colosso che è grazie al sistema operativo Windows installato, si stima, sul 90% dei pc esistenti. Ma nell’era del collasso delle vendite dei personal computer (secondo i dati di Gartner tra aprile e giugno c’è stato un calo del 10,9% a livello mondiale), il gruppo deve farsi spazio sui device in mobilità, smartphone e tablet. Finora il risultato è stato poco più che sconfortante: Microsoft non va oltre un 1% nella quota di mercato (contro il 40% di Apple). La sfida è realizzare servizi semplici e con la stessa interfaccia per i vari dispositivi. Ballmer ci ha provato con Windows 8. Ma non è stato sufficiente.
- Il valore. Il titolo negli ultimi anni è rimasto tutto sommato stabile (una spina nel fianco per gli investitori, soprattutto rispetto alle performance della concorrente Apple). Per gli azionisti il rendimento è derivato dai dividendi e dai buyback (piani di riacquisto delle azioni sul mercato).
- Il management. Dall’addio di Gates c’è stata una costante emorragia dai piani alti del gruppo. In molti casi si tratta di dirigenti andati a rafforzare le fila della concorrenza come Bill Veghte, per venti anni a capo di varie divisioni del colosso di Redmon per poi passare alla guida di Enterprise di HP, o Bop Muglia ex numero uno della divisione server di Microsoft prima di passare a Juniper Networks.
- La riorganizzazione. L’integrazione e la comunicazione tra le varie divisioni è sempre stata un punto critico di Microsoft. Qualche passo fondamentale è già stato preso, come la decisione di unificare la divisione che si occupa dei sistemi operativi (dagli smartphone alle console al pc) sotto la guida di Terry Myerson. Ma la strada da percorrere è ancora lunga.
Di seguito è riportata la nota ufficiale con cui Microsoft ha annunciato la decisione di Ballmer di ritirarsi dal ruolo di CEO, e la sua lettera ai dipendenti pubblicata sempre sul sito aziendale.
REDMOND, Wash. - Aug. 23, 2013 - Microsoft Corp. today announced that Chief Executive Officer Steve Ballmer has decided to retire as CEO within the next 12 months, upon the completion of a process to choose his successor. In the meantime, Ballmer will continue as CEO and will lead Microsoft through the next steps of its transformation to a devices and services company that empowers people for the activities they value most. "There is never a perfect time for this type of transition, but now is the right time," Ballmer said. "We have embarked on a new strategy with a new organization and we have an amazing Senior Leadership Team. My original thoughts on timing would have had my retirement happen in the middle of our company's transformation to a devices and services company. We need a CEO who will be here longer term for this new direction." The Board of Directors has appointed a special committee to direct the process. This committee is chaired by John Thompson, the board's lead independent director, and includes Chairman of the Board Bill Gates, Chairman of the Audit Committee Chuck Noski and Chairman of the Compensation Committee Steve Luczo. The special committee is working with Heidrick and Struggles International Inc., a leading executive recruiting firm, and will consider both external and internal candidates. "The board is committed to the effective transformation of Microsoft to a successful devices and services company," Thompson said. "As this work continues, we are focused on selecting a new CEO to work with the company's senior leadership team to chart the company's course and execute on it in a highly competitive industry." "As a member of the succession planning committee, Ìll work closely with the other members of the board to identify a great new CEO," said Gates. "Wère fortunate to have Steve in his role until the new CEO assumes these duties."
Aug. 23, 2013
Text of an internal email from Microsoft chief executive officer Steve Ballmer to employees regarding his plan to retire.
I am writing to let you know that I will retire as CEO of Microsoft within the next 12 months, after a successor is chosen. There is never a perfect time for this type of transition, but now is the right time. My original thoughts on timing would have had my retirement happen in the middle of our transformation to a devices and services company focused on empowering customers in the activities they value most. We need a CEO who will be here longer term for this new direction. You can read the press release on Microsoft News Center. This is a time of important transformation for Microsoft. Our new Senior Leadership team is amazing. The strategy we have generated is first class. Our new organization, which is centered on functions and engineering areas, is right for the opportunities and challenges ahead. Microsoft is an amazing place. I love this company. I love the way we helped invent and popularize computing and the PC. I love the bigness and boldness of our bets. I love our people and their talent and our willingness to accept and embrace their range of capabilities, including their quirks. I love the way we embrace and work with other companies to change the world and succeed together. I love the breadth and diversity of our customers, from consumer to enterprise, across industries, countries, and people of all backgrounds and age groups. I am proud of what we have achieved. We have grown from $7.5 million to nearly $78 billion since I joined Microsoft, and we have grown from employing just over 30 people to almost 100,000. I feel good about playing a role in that success and having committed 100 percent emotionally all the way. We have more than 1 billion users and earn a great profit for our shareholders. We have delivered more profit and cash return to shareholders than virtually any other company in history. I am excited by our mission of empowering the world and believe in our future success. I cherish my Microsoft ownership, and look forward to continuing as one of Microsoft's largest owners. This is an emotional and difficult thing for me to do. I take this step in the best interests of the company I love; it is the thing outside of my family and closest friends that matters to me most. Microsoft has all its best days ahead. Know you are part of the best team in the industry and have the right technology assets. We cannot and will not miss a beat in these transitions. I am focused and driving hard and know I can count on all of you to do the same. Let's do ourselves proud.
Steve
Eugenio Caruso - 23 agosto 2013
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