Gli anni Sessanta rappresentano un importante snodo della politica in campo energetico. I socialisti, infatti, impongono la nazionalizzazione del settore, con la costituzione dell’Ente nazionale per l’energia elettrica (Enel). Il punto è che – nonostante le tariffe elettriche siano fissate dal Comitato interministeriale dei prezzi (Cip) e che, nel 1961, sia stata completata l’unificazione delle tariffe elettriche su tutto il territorio nazionale – le società elettriche private fanno utili che distribuiscono agli azionisti e la cosa è ritenuta peccaminosa nella “chiesa socialista”.
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