Non chiedete cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro Paese
J. F. Kennedy
Mentre due giorni fa abbiamo pubblicato un rapporto dell' Ipcc (International panel for
climate change) sul riscaldamento globale, oggi dobbiamo parlare di questa tempesta artica che si è abbattuta sul nord America. Mai così freddo da 20 anni in America. Il Paese è alle prese con un'ondata di gelo eccezionale, un 'vortice polare' ('polar vortex') che negli Stati del Nordest è destinato a trascinare la colonnina del termometro fino a 50 gradi sotto lo zero, con venti oltre i 96 chilometri orari che non fanno che aumentare la gelida temperatura percepita.
Sono oltre 20 gli Stati nella morsa del gelo, soprattutto quelli della regione dei Grandi Laghi, dal Michigan all'Illinois, con 140 milioni di americani costretti a battere i denti come poche volte negli ultimi decenni. Da Chicago a Detroit, da Boston a New York, la parola d'ordine delle autorità cittadine è quella di 'restare in casa', uscendo solo per necessità. Per questo in molti casi scuole ed uffici pubblici resteranno chiusi. In Illinois il governatore ha proclamato lo stato di calamità naturale per l'eccessivo freddo, e ha attivato la Guardia Nazionale per rafforzare i soccorsi e gli aiuti alla popolazione colpita. A Minneapolis, capitale del Minnesota, è stato invece proclamato un inusuale stato di allerta per una situazione definita "particolarmente pericolosa" ('Particularly Dangerous Situation'), da codice rosso. Paradossalmente in queste ore fa più 'caldo' in Alaska, con le correnti che spingono l'aria fredda raramente come in questo caso verso sud.
Ad Anchorage comunque, capitale dello Stato Usa più a nord, la temperatura ha toccato i -36 gradi. Il rischio maggiore rimane quello delle strade ghiacciate che, viste le nevicate dei giorni scorsi, rappresentano un pericolo enorme per la circolazione, anche sulle principali autostrade. Del resto il maggior numero di vittime nei giorni scorsi (ce ne sono state almeno 21) è proprio legato all'elevato numero di incidenti d'auto. Ma i disagi maggiori sono quelli legati agli spostamenti in aereo. Sono oltre 3.400 i voli cancellati nella giornata di lunedì, con 4.900 voli che hanno fatto registrare ritardi, alcuni dei quali anche di cinque-sei ore.
E il bilancio dell'ultimo fine settimana è di oltre 21.000 voli in ritardo, con molti aeroporti trasformatisi in veri e propri accampamenti con brandine, coperte e pasti caldi per le migliaia di viaggiatori rimasti bloccati. Situazione critica anche in alcune zone dove a causa del grande freddo si sono create situazioni di black-out, con diverse famiglie e aziende rimaste senza corrente elettrica e in alcuni casi senza riscaldamento. A rendere più preoccupante la situazione, infine, è anche l'emergenza influenza che ha colpito negli ultimi giorni almeno 15 Stati, e che ha già fatto le prime vittime, tra cui un bimbo di 5 anni. Si tratta di un'influenza stagionale dovuta a un virus, ma la situazione può peggiorare a causa del grande freddo.
...Impresa Oggi
9 gennaio 2014
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