Sezioni   Naviga Articoli e Testi
stampa

 

        Inserisci una voce nel rettangolo "ricerca personalizzata" e premi il tasto rosso per la ricerca.

Telefonica punta sul Brasile


Spesso, una cerchia sociale che diventa numerosa vede il predominio della volgarità.
A. Schopenhauer


L’entusiasmo per l’arrivo dei cinesi in Telecom Italia è già una questione del passato. A rimettere in discussione tutti gli equilibri è l’offensiva di Telefonica sul Brasile e il passo indietro in Italia. Ieri la compagnia spagnola, guidata da Cesar Alierta, ha avanzato un’offerta per acquisire Global Village Telecom (Gvt), operatore di telefonia mobile in Brasile.
La proposta è indirizzata alla francese Vivendi, che controlla Gvt e a cui Telefonica offre 6,7 miliardi di euro (in contanti più il 12% di azioni Telefonica Brasil). Così avrebbe la possibilità di aggregare le proprie attività nel Paese latinoamericano e creare il maggior operatore del Brasile e del Sud America. Allo stesso tempo, Telefonica starebbe preparando anche un disimpegno sull’Italia. Gli spagnoli offrono infatti a Vivendi la possibilità di acquistare la quota dell’8,3% che hanno in Telecom Italia.
In questo modo Alierta spiazza Telecom che cercava a sua volta di acquisire Gvt per crescere sul mercato ancora vivace della telefonia mobile brasiliana. L’offerta scade il 3 settembre.
La Borsa, che teme una vendita a sconto della quota o un rilancio di Telecom per Gvt con la necessità di un aumento di capitale, ha accolto male la notizia e il titolo, dopo essere stato sospeso al ribasso, è crollato a -4,6%. In rosso anche Telefonica (-1,71%), mentre Vivendi ha guadagnato il 3,62%. Dal cda Telecom riunito in una seduta fiume fino a tarda sera per esaminare i conti del secondo trimestre e fare il punto sulla vendita di Telecom Argentina non sono trapelate reazioni.
Intanto, la Consob vuole far luce e ha chiesto al gruppo spagnolo di chiarire le condizioni dell’offerta e le motivazioni per cui è inserita la cessione di Telecom in quel contesto, come se fosse una terza componente dell’offerta. Reazioni sono arrivate anche dal governo: «Non siamo né passivi né invadenti. Seguiamo la vicenda con molta attenzione» è stato il commento del sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli. Non sono mancati i commenti sui social network con il presidente di Cdp, Franco Bassanini, che ha affidato il suo giudizio a un tweet: «È un atto ostile contro il progettato merger Gvt-Tim Brasil, fatto da chi è ancora il primo azionista di Telecom». «Questione nazionale?» si è chiesto Bassanini che ha girato la domanda ai followers.

LOGO

15 luglio 2014

Eugenio Caruso da L'estinzione dei dinosauri di stato.


Tratto da

1

www.impresaoggi.com