Si evitino quanti sono sempre malcontenti e si lagnano di tutto, per i quali non c'è un solo motivo che non sia buono per lamentarsi.
Seneca, De tranquillitate animi
Combattere lo spreco alimentare è
un dovere morale e ambientale in
un mondo sempre più affollato in
cui le risorse alimentari vanno gestite con
coscienza sociale ed equità.
Gettare via il cibo, in tempi in cui ancora
milioni di persone soffrono la fame, è
intollerabile dal punto di vista etico,
ma rappresenta anche uno sfregio per
l’ambiente, perché rappresenta un consumo
di risorse naturali inutile e quindi dannoso.
Per questo, in apertura a questo numero di Ecoscienza dedicato allo spreco alimentare,
desidero ringraziare la direzione e il
Comitato scientifico della rivista e i
membri della Consulta del Piano nazionale
di prevenzione degli sprechi alimentari
(Pinpas) che hanno inviato contributi di
grande interesse, che chiariscono come il
tema dello spreco alimentare si collochi nel
quadro pù ampio delle politiche nazionali
e comunitarie in materia di sostenibilità,
sicurezza alimentare ed efficienza nell’uso
delle risorse naturali, oltre che, ovviamente,
di quelle in materia di prevenzione dei
rifiuti.
Lo speciale costituisce uno spaccato
importante dell’intera filiera
agroalimentare italiana e di quanto oggi
si stia muovendo in Italia in materia
di contrasto agli sprechi alimentari.
I contributi e le esperienze illustrate
spaziano dalla produzione agricola fino
al consumo domestico; la varietà dei temi
trattati e degli attori coinvolti restituisce
un quadro di insieme estremamente
interessante ed eterogeneo, dal quale
emerge il ruolo di primo piano dei diversi
attori della filiera e degli enti locali nella
definizione e attuazione delle misure di
contrasto allo spreco alimentare.
Molte delle esperienze raccontate
riguardano progetti di recupero delle
eccedenze e dei prodotti alimentari
invenduti a fini sociali, dalla grande e
piccola distribuzione, dalla ristorazione
commerciale, ma anche dalle mense
scolastiche, aziendali e ospedaliere.
Iniziative che meritano il sostegno
e l’impegno delle istituzioni verso
la semplificazione normativa e
l’incentivazione dei comportamenti
virtuosi. Ma la donazione delle eccedenze
è solo uno, se pure importante, degli
aspetti (e delle soluzioni) del problema
che trovano spazio nello speciale; tra
gli altri temi, vi sono la riduzione delle
perdite in agricoltura; la valorizzazione
dei sottoprodotti industriali e degli
alimenti non più adatti al consumo umano
nell’industria mangimistica; il ruolo
dell’educazione alimentare nelle scuole e
della sensibilizzazione dei consumatori; la
quantificazione degli impatti ambientali
e socio-economici degli sprechi;
l’innovazione tecnologica e la riduzione
degli sprechi alimentari a livello domestico.
Detto questo, colgo l’occasione per
evidenziare e ribadire l’impegno del
ministero dell’Ambiente nella lotta
contro gli sprechi alimentari. Impegno
che si concretizza nella promozione di
iniziative di dibattito pubblico sul tema,
nel coinvolgimento degli stakeholder nella
definizione delle misure da adottare,
nell’adozione di misure di prevenzione
specifiche nel contesto del Programma
nazionale di prevenzione rifiuti (di recente
ho nominato un Comitato tecnicoscientifico
per l’implementazione e lo
sviluppo del programma presieduto da
Andrea Segrè dell’Università di Bologna)
per allineare la strategia italiana alle
indicazioni che provengono dal livello
europeo e internazionale, nella firma
di un protocollo di intesa con Anci
e l’associazione Sprecozero.net, per
sostenere l’azione dei Comuni nella
costituzione di una rete di enti locali in
grado di condividere risorse, esperienze
e pratiche per portare la lotta allo spreco
alimentare nei territori.
È in questo contesto che, tra le iniziative
del semestre di presidenza italiana
del Consiglio dell’Unione europea, è
stato lanciato l’appuntamento Stop food
waste, feed the planet, in programma il
24 novembre a Bologna. Una giornata
inserita nel percorso che da Torino
(Terramadre, 23 ottobre 2014) arriva
fino e oltre l’Expo 2015 di Milano, per
riportare al centro dell’agenda politica
europea e della comunità internazionale il
tema degli sprechi alimentari e la necessità
di un quadro di riferimento comune per le
politiche di prevenzione.
Al centro dell’iniziativa ci sarà la
presentazione della Carta di Bologna
contro lo spreco alimentare, elaborata con
il contributo dell’Università di Bologna,
Dipartimento di Scienze e tecnologie
agroalimentari e la segreteria tecnicoscientifica
del Pinpas. La prospettiva è di
arrivare a Expo 2015 con un documento di
intenti e di impegni ampiamente condiviso
dai governi dei paesi europei allo scopo
di favorire il percorso verso l’adozione di
una strategia complessiva sugli sprechi
alimentari che vada oltre il dibattito
attualmente in corso sulle modifiche alla
normativa europea sui rifiuti.
Gian Luca Galletti - da Ecoscienza 5/2014 - 1 dicembre 2014
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Tratto da ecoscienza 5/2014