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Transizione verso un'economia verde


Tutti i beni che si possono possedere non hanno alcuna importanza ai fini della felicità
Seneca, Lettere a Lucilio


Il nostro pianeta dispone di risorse limitate e, attualmente, estraiamo e usiamo più risorse di quante il pianeta possa fornirci in modo sostenibile. Le risorse naturali alimentano la nostra produzione e i nostri consumi, oltre a creare prosperità e occupazione, contribuendo alla qualità della nostra vita e al nostro benessere.
Tutto ciò che ci circonda proviene dalla natura. In un modo o nell’altro, le case, le automobili, le biciclette, il cibo, gli indumenti e l’energia erano e sono ancora parte dell’ambiente. Noi estraiamo materie prime, le trasformiamo e costruiamo le nostre comunità. Questo legame con l’ambiente e questa dipendenza da esso sono da sempre essenziali per la nostra esistenza. Tuttavia, il nostro livello di consumo delle risorse costituisce un problema. La pressione che esercitiamo sull’ambiente, infatti, è talmente elevata da rischiare di minare la sua capacità di sostentarci in futuro.
Le nostre attività rilasciano agenti inquinanti nell’atmosfera e materie plastiche negli oceani. I nostri ecosistemi si modificano più velocemente di prima, a ritmi innaturali. L’incremento degli scambi commerciali introduce nuove specie che possono invadere interi ecosistemi. Il cambiamento climatico sta alterando i modelli delle precipitazioni. I raccolti diventano meno sicuri, provocando impennate nei prezzi dei generi alimentari. È evidente che alcune regioni e alcuni paesi sono più vulnerabili. Tuttavia, determinati impatti ambientali, come l’inquinamento atmosferico, colpiscono chiunque, seppur con intensità diverse.
Le pressioni future ci impongono di agire subito
I nostri attuali livelli di consumo e di produzione sono già insostenibili con più di 7 miliardi di abitanti sul pianeta che, secondo le previsioni, cresceranno fino a circa 9 miliardi entro la metà del secolo, e con miliardi di individui ancora in stato di povertà che aspirano a un miglioramento del loro tenore di vita. L’impiego attuale delle risorse degrada e riduce il capitale naturale disponibile per sostenere il benessere delle generazioni future. Ciò significa, come minimo, che per persona saranno disponibili quantità inferiori di terra e di acqua potabile per produrre il cibo di cui avremo bisogno. Per garantire la qualità della nostra vita e il nostro benessere a lungo termine dobbiamo realizzare un’economia più ecologica e la transizione deve iniziare oggi. Come possiamo raggiungere questi obiettivi? Come possiamo trasformare la nostra economia in un’economia che preservi l’ambiente assicurando nel contempo la qualità della nostra vita?
Migliorare l’efficienza delle risorse in Europa
Per iniziare, la nostra economia deve diventare più efficiente sotto il profilo delle risorse. Dovremo, di fatto, ottenere di più con meno risorse, riducendo la quantità di risorse che estraiamo e utilizziamo.
Benché sia importante diminuire il flusso di materiali nuovi nel processo di produzione e migliorare l’efficienza di tali processi, questo è soltanto un aspetto della questione. Dobbiamo ridurre anche la perdita di materiali e la quantità di rifiuti generati attraverso la produzione e il consumo.
Inoltre, è possibile trasformare la nostra economia, ma ciò richiede diversi decenni di interventi e impegno. L’Europa ha ottenuto notevoli vantaggi dall’aumento dell’efficienza delle risorse, ma deve fare molto di più. Diverse strategie e normative dell’Ue – quali Europa 2020, che rappresenta l’iniziativa faro per un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse, la direttiva quadro sui rifiuti o il 7° Programma d’azione per l’ambiente – sono già state attuate con l’obiettivo di introdurre sostenibilità in attività economiche chiave nell’ambito di una prospettiva di transizione a lungo termine.
La piena attuazione di tali politiche offrirebbe molteplici vantaggi. L’impiego di risorse per ciascun prodotto finale sarebbe ridotto, contribuendo così a proteggere e a preservare l’ambiente. Nel contempo, l’economia trarrebbe vantaggio da una sostanziale innovazione e da una maggiore competitività per le imprese europee.
Ridurre i rifiuti
Prendiamo l’esempio dei rifiuti alimentari. Si stima che fra il 30% e il 50% degli alimenti in tutto il mondo siano destinati a diventare rifiuti. Nella sola Unione europea, ogni anno sprechiamo quasi 90 milioni di tonnellate di cibo, che corrispondono a quasi 180 kg a persona.
Il cibo viene sprecato in tutti gli stadi della catena di produzione e di consumo. Per ogni prodotto alimentare non consumato, sprechiamo l’energia, l’acqua, la manodopera e la terra che vengono impiegate per la sua produzione. I gas serra e i fertilizzanti immessi nell’ambiente contribuiscono al degrado ambientale. Sarebbe possibile cambiare il sistema alimentare per evitare di sprecare cibo in modo che i consumatori, i supermercati e i produttori alimentari collaborino tutti per produrre, vendere e acquistare soltanto ciò che verrà consumato?
Sarebbe possibile usare realmente prodotti al termine del ciclo di vita – “avanzi“ del processo di produzione – come fattori in un altro processo di produzione? Sarebbe possibile creare un’economia circolare che generi meno perdite possibili? Una migliore gestione dei rifiuti urbani mostra che i potenziali vantaggi, in termini sia economici sia ambientali, sono immensi.
Rendere un’intera economia più ecologica – a livello europeo e, in definitiva, globale – è un compito di enorme portata che richiede l’integrazione dell’uso sostenibile delle risorse in ogni aspetto delle nostre vite. I progetti eco-innovativi, le risorse rinnovabili e la ricerca in generale svolgono un ruolo fondamentale nella progettazione di prodotti e processi migliori e nella riduzione dei rifiuti. La comunità imprenditoriale, in collaborazione con le autorità pubbliche e la società civile, potrebbe attuare soluzioni sostenibili fino a renderle “convenzionali”. Ad esempio, sarebbe possibile creare un sistema in cui “noleggiare” o “prendere in prestito” prodotti, tra cui strumenti e autoveicoli, invece di possederli, e in cui siano necessarie minori quantità di tali prodotti per soddisfare le nostre esigenze?
Noi consumatori...
Dobbiamo rendere la nostra economia più efficiente nell’impiego delle risorse e ridurre la quantità di rifiuti o le perdite generate. Il settore dell’economia ci offre alcuni strumenti per valutare i costi e i danni e ci propone alcuni suggerimenti su come tener conto della problematica ambientale nelle nostre decisioni economiche, ma abbiamo bisogno anche di maggiore innovazione e ricerca e, ovviamente, di una prospettiva a lungo termine.
In qualità di consumatori, abbiamo tutti un ruolo da svolgere nel sostenere la transizione verso un’economia verde. Il comportamento di noi consumatori è fortemente influenzato dagli altri consumatori e dal contesto sociale, dai nostri impulsi e dalle scelte che abbiamo a disposizione. Nel corso della storia, i modelli di consumo si sono evoluti costantemente. Possiamo sfruttare questa flessibilità a nostro vantaggio e seguire la rotta verso la sostenibilità. Indipendentemente dai livelli di reddito e dal luogo in cui viviamo, la nostra salute e il nostro benessere dipendono dall’ambiente. Siamo quindi tutti interessati a garantire il benessere dell’ambiente.

Hans Bruyninckx
Direttore esecutivo Agenzia europea per l’ambiente (Eea)

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Impresa Oggi - 17-02-2015

Tratto da ecoscienza 6/14

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