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Allarme ONU sull'acqua


Non sprecherò parole per dire come calmare l'ira al suo insorgere, perchè in quella fase essa è pazza e sorda.
SENECA, DE IRA


Ancora quindici anni e poi il pianeta Terra si troverà ad affrontare un’emergenza senza precedenti, la mancanza d’acqua. L’allarme arriva direttamente dall’Organizzazione delle Nazioni Unite che ha stimato nel 40% il calo della disponibilità idrica nei prossimi decenni. A oggi, ricorda l’ONU, sono quasi 750 milioni le persone che non hanno accesso all’acqua potabile. Necessario, quindi, invertire la rotta e ripensare l’intero ciclo dell’acqua, dalla sua ‘produzione’ al suo impiego, ai tanti sprechi. Proprio domani, 22 marzo, si celebra in tutto il mondo il World Water Day la giornata dell’acqua voluta dalle Nazioni Unite nel 1992, all’indomani della conferenza di Rio. Tutti i Paesi aderenti all’Assemblea si sono impegnati, in occasione di questa particolare ricorrenza, alla promozione dell'acqua con attività concrete nei loro rispettivi territori. La ‘giornata’ è stata, per così dire, adottata, vista l’importanza del tema, anche dagli Stati non inseriti nell’Assemblea e dalle Organizzazioni Non Governative. Lo scopo è comune sensibilizzare l'attenzione del pubblico sulla critica questione dell'acqua nella nostra era, con occhio di riguardo all'accesso all'acqua dolce e alla sostenibilità degli habitat acquatici. Ogni tre anni, a partire dal 1997, il World Water Council, organismo non governativo internazionale creato nel 1996 come piattaforma degli organismi internazionali e specialisti nel settore dell’acqua, con uno status consultivo speciale loro attribuito da Unesco ed Ecosoc, convoca un World Water Forum(Forum sull’acqua) per raccogliere i contributi e dibattere intorno agli attuali problemi locali, regionali e globali, problemi che non possono essere risolti senza un accordo quadro con obiettivi e strategie comuni. L'ultimo si è svolto nel 2012 a Marsiglia e vi hanno preso parte oltre 140 delegazioni ministeriali e più di 180 paesi rappresentati, tra cui l'Italia. Il prossimo incontro è in programma nel 2015 a Daegu-Gyeongbuk in Corea del Sud. Tra le diverse attività delle Ong anche quella dell’associazione ambientalista Green Cross Italia, che quest’anno chiede di ridurre i consumi di acqua nei gesti quotidiani e anche a tavola. Come? Scegliendo cibi a ridotta impronta idrica, come frutta, verdura e legumi, e inventando piatti che potranno essere fotografati e postati sui canali social. Con la campagna “Salva la goccia” ognuno di noi può trasformarsi da spettatore ad attore, protagonista di azioni concrete, lanciando un messaggio sull’importanza dell’acqua come bene di tutti. Per partecipare basta mettere in pratica un’azione a tutela delle risorse idriche (meglio se un’eco-ricetta), scattare una foto o realizzare un video che documenta l’azione e postarla sui propri profili Facebook e Twitter (utilizzando l’hashtag #salvalagoccia). Un contatore online sul sito www.immaginiperlaterra.it calcola quanti comportamenti sostenibili si riescono a raggiungere e permette di conoscere in tempo reale il contributo che ciascuno ha dato per la salvaguardia delle risorse idriche. “Salva la goccia” ha il patrocinio di Progetto Scuola Expo Milano 2015, Borghi autentici d’Italia e Associazione Comuni virtuosi. Green Cross è da tempo impegnata sul fronte delle risorse idriche attraverso progetti concreti, che mirano ad assicurare l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari nelle comunità deiacqua Paesi del Sud del mondo. Grazie al progetto internazionale “Smart Water for Green Schools”, sostenuto da Giorgio Armani attraverso la campagna “Acqua for Life”, sono stati costruiti sistemi di approvvigionamento idrico che hanno generato oltre 530 milioni di litri di acqua potabile in decine di comunità di Bolivia, Messico, Costa D’Avorio, Ghana e Senegal. Insieme a Gorbaciov, l’Ong svolge anche un’intensa attività di dialogo e mediazione, che nel tempo ha favorito il pieno riconoscimento del diritto umano all’acqua e abbreviato i tempi per la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui Corsi d’Acqua, l’unico riferimento giuridico globale che a oggi disciplina la gestione, l’uso e la protezione dei 276 corsi d’acqua transfrontalieri presenti nel mondo.

Eugenio Caruso


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Impresa Oggi - 21- marzo -2015

Tratto da www.diregiovani.it

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